Intelligenza emotiva

Tempo di lettura: 5 minuti

Che cos’è e perché può renderci felici

Recensione di Serena Savarelli di “Intelligenza emotiva. Che cos’è e perché può rendere felici” di Daniel Goleman

Spunto di riflessione: tutti sanno che cos’è l’intelligenza emotiva e perché può rendere davvero felici? Perché è così importante prenderne consapevolezza e allenarla?

 INTELLIGENZA EMOTIVA – CHE COS’È E PERCHÉ PUÒ RENDERE FELICI di Daniel Goleman è un libro che ho letto più volte e ancora mi porto nel cuore e nella mente il suo messaggio fondamentale: la dimensione emotiva riveste un ruolo fondamentale nella vita di tutti; l’intelligenza emotiva ci permette di capire e controllare le nostre emozioni, migliorare i nostri rapporti con gli altri, raggiungere risultati migliori a scuola e nel lavoro e in generale vivere una vita più felice e appagante. Essa è qualcosa che ciascuno di noi può sviluppare nel corso della propria vita. 

Ho avuto bisogno di questo libro come madre, perché avevo bisogno di capire e conoscere bene come le componenti emotive ricadevano nelle funzioni razionali del pensiero. Pagina dopo pagina ho imparato sempre di più il significato dei seguenti concetti: 

  • autocontrollo; 
  • perseveranza; 
  • empatia. 

Lentamente e durante il periodo di maggior mio equilibrio emotivo, io mi sono appropriata di tutti quegli strumenti che mi stavano aiutando a governare meglio le mie emozioni per regalare anche ai miei figli il meglio di me.

Leggere Goleman è stato rovistare tra nozioni e individuare quelle che facevano al caso mio. Più leggevo, più avevo la sensazione di avere un trainer accanto capace di guidarmi nel mio nuovo e inaspettato allenamento.

“L’intelligenza emotiva riconciliava due elementi che venivano visti come contrapposti: sentimenti e ragione.”

Goleman mi stava aiutando a mettere insieme mente e cuore. Io dovevo solo ricordarmi che:

“Nel bene o nel male, quando le emozioni prendono il sopravvento, l’intelligenza può non essere di alcun aiuto.”

Ho letto e riletto le seguenti parole di Goleman:

“Uno dei motivi, quindi, che spiegano come mai siamo così sconcertati dalle nostre esplosioni emozionali, è che esse spesso hanno radici in un periodo molto precoce della nostra vita, quando le cose ci sbalordivano ma non avevamo ancora le parole per descriverle. I ricordi che scatenano tali esplosioni possono dunque suscitare sentimenti caotici, ma non possono evocare parole.”

Nella primissima pagina di questo libro c’è scritto:

“L’Aleph è l’origine: la prima lettera dell’alfabeto ebraico […] Come i migliori libri, che sono sempre l’inizio di un viaggio che non finisce con l’ultima pagina.”

Ho assaporato ogni capitolo e, mentre leggevo, pensavo a quelle parti di me da aggiustare, perfezionare e allenare di più. Quali?

In primo luogo questo:

“Tutte le emozioni sono, essenzialmente, impulsi ad agire; in altre parole, piani d’azione dei quali ci ha dotato l’evoluzione per gestire in tempo reale le emergenze della vita.”

Il mio primo tentativo è stato quello di ricordarmi che tutti noi abbiamo due menti, una che pensa e l’altra che sente, con lo scopo di promuovere il loro equilibrio. È stato faticoso prendere consapevolezza dei miei “sequestri” neurali, così come li definisce Goleman, ma conoscere il corretto funzionamento della mia amigdala, è stato determinante:

“Quanto è più intenso il risveglio dell’amigdala, tanto più forte è l’impressione del ricordo; le esperienze della vita che più ci feriscono o ci spaventano sono destinate a diventare i nostri ricordi più indelebili.”

Andando avanti nella lettura dei capitoli mi era sempre più chiaro perché il sottotitolo diceva: “che cos’è e perché può rendere felici.” L’intelligenza emotiva è la capacità di motivare sé stessi e di persistere nel perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni; è la capacità di controllare gli impulsi e rimandare la gratificazione; è la capacità di modulare i propri stati d’animo evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare; è la capacità di essere empatici e di sperare. In poche parole: l’intelligenza emotiva è ciò che ci fa raggiungere un benessere globale. Diventare consapevoli di questo dovrebbe promuovere tanti cambiamenti in famiglia, a scuola e nel lavoro. Partendo dai bambini:

“Dovremmo passare meno tempo a classificare i bambini e più tempo ad aiutarli a identificare e coltivare le loro competenze e i loro talenti naturali.”

Tutti i modelli della mente che escludono le emozioni sono modelli poveri, perché le emozioni ci arricchiscono sempre. 

Indispensabile è conoscere noi stessi, senza autoconsapevolezza, osservazione di noi, autocontrollo e saggezza emozionale che scaturisce dalle esperienze del passato. 

Condivido tantissimo quando Goleman evidenzia che spesso è il dolore che tempra l’anima. È stato davvero interessante, attraverso le parole dell’autore, navigare le fasi della collera, conoscere le strategie per lenire l’ansia, controllare la malinconia e sollevarsi il morale. 

Ogni giorno ho davanti agli occhi come l’intelligenza emotiva è un’abilità fondamentale che influenza tutte le altre abilità, o facilitandone l’espressione o interferendo con esse. E serve sempre una buona dose di ottimismo.

“Essere ottimista, come pure essere inclini alla speranza, significa nutrire forti aspettative che, in generale, gli eventi della vita volgeranno al meglio nonostante i fallimenti e le frustrazioni.”

Ricordiamoci che le emozioni sono contagiose! 

“Se vuoi comunicargli che percepisci le sue sensazioni, devi riprodurgli i suoi sentimenti interiori in un altro modo. È solo allora che il bambino sa di essere compreso.”

La parte riguardante le caratteristiche maschili e femminili è stata la conferma di quanto già sapevo: gli uomini puntano sui fatti, le donne sui nessi emozionali! E l’ingrediente segreto per un’ottima relazione di coppia non può essere che il modo con il quale si comunica dentro alla coppia, perché esso permette di superare le innate differenze di genere. Coltivare un’intelligenza emotiva di coppia risolverebbe tanti problemi! 

“Dirigere con il cuore” è un capitolo che mi ha fatto pensare tanto al luogo dove lavoro e mi ha aiutato a comprendere ciò che andrebbe sicuramente migliorato. La critica costruttiva è un aspetto sul quale necessita un gran lavoro: essere espliciti, offrire una soluzione, essere presenti, essere sensibili. Una strategia fantastica per abbattere i pregiudizi e promuovere un’intelligenza di gruppo.

Nel mio lavoro di ostetrica non manca mai l’intervento a livello emotivo come cura medica, un cuore più fiducioso verso l’altro, come dice Williams. Nel percorso nascita, l’assistenza è incentrata sulla relazione con la donna/coppia e nella mia pratica quotidiana posso assicurare, come scrive Goleman, anche se la gravidanza e il parto non sono malattie, che:

“non è più possibile considerare adeguata un’assistenza medica che trascuri i sentimenti dei pazienti che stanno combattendo la loro battaglia contro una malattia grave o cronica. È tempo che la medicina tragga vantaggio in modo più sistematico dal legame esistente fra emozione e salute.”

A fine lettura ho dato un’occhiata veloce a tutti gli appunti a matita scritti a lato delle pagine. Mi sentivo compiaciuta di questa lettura scorrevole, quasi di un narratore che deve raccontare una bellissima storia. Poi mi sono guardata allo specchio e mi sono chiesta: sarò sempre in grado di essere una buona allenatrice di intelligenza emotiva per i miei figli? Sarò sempre una persona in grado di combinare correttamente i setti ingredienti dell’intelligenza emotiva (fiducia, curiosità, intenzionalità, autocontrollo, connessione, capacità di comunicare e cooperare)? Sarò sempre capace di migliorare, con l’apprendimento e con le lezioni giuste, le mie capacità emotive innate?

Secondo l’autore, l’intelligenza emotiva contribuisce per l’80% al nostro successo nella vita e alla nostra felicità, perché ci permette di combattere le emozioni negative e raggiungere risultati di rilievo nella vita. Quindi non mi faccio più domande, ma mi do una sola risposta: io, come tutti, posso migliorare la mia intelligenza emotiva e questo mi permetterà sempre di aiutare i miei figli e le persone, con le quali mi relaziono, in questa direzione. È questo il cambiamento che vorrei vedere nel mondo.

Titolo: Intelligenza emotiva. Che cos’è e perché può renderci felici

Autore: Daniel Goleman

Edizione: Rizzoli, 2011

Condividi articolo
Default image
Serena Savarelli
Serena Savarelli nasce ad Arezzo il 26 luglio 1979, laureata in Ostetricia, vive a Castiglion Fiorentino con il marito e i figli, biologici e adottivi. Serena lavora come ostetrica di comunità nel consultorio familiare del suo paese La scrittura è la sua passione fin da piccola nella quale continua a formarsi, reputandolo un importante strumento nella cura di sé. Il Master in Scrittura Terapeutica è stato fondamentale per la sua crescita interiore. Inizia a pubblicare per MonteCovello Editore nel 2017 vari racconti e poesie e il suo primo romanzo La vita in una matrioska. Con Pav Edizioni continua a pubblicare racconti in antologie della collana Pav per il sociale, condividendo così tematiche importanti come la cura di sé, la diversità in tutte le sue forme, la violenza sulle donne e maternità e disabilità. Sempre con la stessa casa editrice è in procinto di pubblicare il suo secondo romanzo. Serena Savarelli è impegnata da molti anni nella tutela dei diritti dei minori special needs, collaborando con le associazioni di volontariato Voci diverse e M’ama dalla parte dei bambini, attive nel territorio italiano. Entrambe le associazioni promuovono la realizzazione di una rete di sostegno tra le famiglie che vivono la disabilità del proprio figlio, in un contesto d’inclusione e di accoglienza per il benessere globale della persona. Pubblica nel 2022 il romanzo “ Dove il sole si ferma” Pav edizioni , scritto con la sorella Giulia
Articoli: 17

Lascia un commento