Restituzioni: a tu per tu con gli adolescenti

Tempo di lettura: 5 minuti

Sono tornata a scuola, dopo un’infinità di anni. Sono tornata in seconda media. Per quattordici settimane mi sono immersa con anima e sensi nel mondo dei tredicenni e con loro ho condotto per la prima volta in assoluto un laboratorio di scrittura terapeutica – metodo Sonia Scarpante.

Li ho voluti seduti intorno a me in cerchio, come si fa in spiaggia o nel deserto all’imbrunire attorno al falò con le fiamme che ondeggiando lambiscono l’aria e il crepitio della legna ritma il flusso dei pensieri che si fanno parole, confidenze, risolini e lacrime, a volte. Abbiamo stretto un legame di fiducia che ci ha permesso di riesumare pagine di un passato e di un presente velati di nostalgia per gli affetti perduti, paura, angoscia, dolore, rabbia, risentimento, rimorso. Sentimenti a volte esplicitati con silenzi e sguardi eloquenti.

Da queste ragazze e ragazzi è emerso il coraggio di aprirsi ai compagni confidando e condividendo parole di spontanea sincerità riguardo le proprie apprensioni, sofferenze e disagi.

Abbiamo anche condiviso momenti divertenti conditi di battute sagaci.

Con un paio di loro, ho temuto di non riuscire a trasmettere empatia; se pur presenti e attenti, si rifiutavano di scrivere e di parlare. Sulle prime ho cercato di insistere, poi ho capito di essere io quella che doveva dar loro fiducia e alla fine, uno dopo l’altro, fosse anche solo con un sorriso o uno sguardo benevolo sostenuto per un tempo indefinito mi ha fatto capire che sì, prof, anzi no, Antonella, se tu torni l’anno prossimo, mi sa che ci siamo pure noi.

Quelle che seguono sono frasi estrapolate dai ‘grazie’ che ognuno di loro mi ha donato:

Mi sono sentito molto bene!

È stato molto bello e mi è piaciuto, anche se non sono riuscito a scrivere molto.

Io ne ho fatto tesoro di questo incontro.

Mi sono sentito a disagio a scrivere di alcuni argomenti e commosso a sentire le storie degli altri.

I suoi capelli sono belli e sa spiegare bene.

Questa esperienza mi ha fatto capire molte cose soprattutto di me e magari come affrontare delle situazioni.

Mi ha fatto sentire a casa.

Mi sono sentita sempre molto accolta e ascoltata.

Mi ha aiutato a sapere che i miei compagni mi vogliono molto bene.

Mi sono emozionata e a volte divertita.

È stato molto bello perché abbiamo avuto modo di conoscerci meglio tra noi e di parlare di alcuni argomenti che non sempre vengono considerati.

È stato un laboratorio molto di aiuto per me.

È stato liberatorio scrivere e raccontare i fatti miei a qualcuno che mi ascolta.

In questi incontri posso tranquillamente dire che mi sono liberata da tanti problemi ingombranti che di sicuro non ne parlavo con la gente.

È capitato che qualche argomento non mi è piaciuto, ma come ho scritto sopra, rifarlo potrebbe essere bello.

Questi incontri mi hanno aiutato molto ad aprirmi e a capire che non sono l’unica ad avere paura di cose che potrebbero far male.

Sono molto felice degli incontri e che ognuno abbia avuto la possibilità di esprimersi senza pregiudizi.

Mi è capitato di tornare in seconda media per quattordici settimane e per l’attenzione che queste creature mi hanno concesso, sono tornata con la mente all’età dell’adolescenza: una delle strade più ardue da percorrere.

Ho il piacere di condividere la lettera che C. S. S., la Prof. che ha fortemente voluto e accolto la proposta del Laboratorio, ha dedicato a me Antonella, detta Popy, e a Sonia.

A Sonia Scarpante e Popy Cavallo Associazione LA CURA DI SÉ

Milano, 12 giugno 2022

Carissime Sonia e Popy,
per prima cosa voglio dirvi: grazie!

Quando a fine novembre arrivò alle docenti di lettere della mia scuola la mail di Popy in cui proponeva un laboratorio di scrittura terapeutica e decisi di iniziare questo progetto nelle mie due classi seconde della scuola secondaria di primo grado, come oggi si chiamano le medie, sapevo che sarebbe stato un percorso importante e che i miei ragazzi avrebbero vissuto un’esperienza preziosa. E così è stato.

La scrittura è terapeutica: l’ho scoperto da adolescente, scrivendo diari e canzoni e lettere a un amore lontano… e poi magicamente ne ho avuta un’importante conferma da docente, quando una mia alunna cui avevo fatto scrivere delle poesie in un laboratorio di scrittura e arte mi confidò che, scrivendo, aveva smesso di procurarsi dei tagli!
Un vero e proprio laboratorio prolungato nel tempo nelle mie classi, con una figura esterna, mi incuriosiva però molto e ho molto insistito affinché potesse essere avviato.

A conclusione di questo percorso, mi fa piacere condividere con voi alcune considerazioni.

Sin da subito è stato preso con grande serietà e favore dai ragazzi, e io credo che in questo abbia giocato un ruolo fondamentale la capacità di Popy di interagire con loro, di mostrarsi estremamente disponibile all’ascolto sincero e non giudicante. Non è una dote comune! Sicuramente anche la tecnica del leggere prima un suo scritto, in cui lei stessa si apriva con grande sincerità, è stata una chiave importante.

Spesso i ragazzi avevano avuto in precedenza occasioni per esprimersi, seduti in cerchio, ma in questo laboratorio ho scoperto il potere della scrittura per condividere sentimenti profondi. Ho davvero conosciuto nuovi aspetti dei miei alunni e competenze nella scrittura che ignoravo.
In alcuni casi invece c’è stata una vera e propria trasformazione profonda nel corso del tempo. Penso in particolare a una ragazza che il primo giorno aveva chiesto di poter scrivere a computer (ma poi non aveva scritto e aveva solo espresso a voce i propri pensieri), nel corso dei mesi si era aperta sempre di più, arrivando a raccontare per la prima volta in pubblico e mostrando per la prima volta le proprie lacrime, la storia della sua vita di bambina adottata e alla fine, l’ultimo giorno di laboratorio, ha portato un suo quadernino con una copertina piena di cuoricini, dove ha scritto a mano!

Per me il momento più intenso è stato toccato con la lettera ai genitori: quanta sofferenza ho potuto scorgere nei miei alunni, quante parole non dette tra padri e figlie, quanti sensi di colpa delle ragazze nel momento dell’inevitabile e naturale distacco.

Sono sicura che abbiamo seminato un seme importante, che porterà i suoi frutti. Non lo sapremo mai, probabilmente, ma io sono felice di aver potuto offrire questo insegnamento ai miei alunni. In particolare in questo periodo, in cui i ragazzi portano nel cuore tanta sofferenza dopo due anni di pandemia e in una situazione internazionale che desta grandi preoccupazioni, è fondamentale trovare delle risorse interiori, e questo laboratorio ha offerto dei validi strumenti. Credo che un laboratorio così andrebbe proposto in tutte le scuole.

L’unico aspetto su cui, dovendo riproporre a una classe il laboratorio, ragionerei maggiormente è quello della non correzione dei testi. Dedicando tante ore di italiano al laboratorio (sulle 6 settimanali), ed essendo la scuola l’unico luogo in cui i ragazzi imparano anche la correttezza ortografica e formale dei testi, lascerei ai docenti la possibilità di tornare sui testi scritti, ovviamente in altri momenti rispetto al laboratorio e senza valutazione.

Grazie a Sonia per aver ideato questo metodo.
Grazie all’associazione La cura di sé per aver proposto questo laboratorio a noi – Istituto Complesso I.A. per primi! Mi sento molto privilegiata.
Grazie a Popy per il tempo, per l’ascolto, per la pazienza, per la condivisione di tanti pensieri e sentimenti… e per le caramelle alla fine dell’ora sulle quali i ragazzi si avventavano.

Un abbraccio
C. S. S.

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Antonella Cavallo Popy
Collaboro nell'azienda di famiglia che alla terza generazione progetta e fabbrica apparecchiature per la ricerca scientifica, calcando le orme della genialità artistica di nostro padre e del nostro nonno inventore. Ho pubblicato racconti, poesie e romanzi, partecipando a concorsi e ottenendo riconoscimenti e premi. Dal 2012 mi occupo di volontariato con art.17, operando come mediatore culturale, linguistico e penale presso gli istituti penitenziari milanesi di San Vittore e Bollate con progetti di scrittura condivisa, psicodramma, teatro e mediazione, volti al coinvolgimento delle persone detenute in attività letterarie e teatrali in un cammino verso il riscatto di dignità, rispetto e libertà. A seguito formazione specifica, ho ottenuto l'abilitazione di Facilitatrice di Scrittura Terapeutica Metodo Sonia Scarpante e dal 2018 conduco un percorso di Scrittura Terapeutica nel reparto maschile di San Vittore VI raggio -  reparto detenuti protetti. La mia passione per la lettura e per la scrittura, nonché lo studio per aggiornare e approfondire le mie conoscenze, sono il motore propulsore che mi spinge a condividere la potenza delle parole nei luoghi in cui la cura di sé può rappresentare l'unica speranza di riscatto emotivo, l'unico respiro di libertà.
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6 Commenti

  1. Eh già! Come al solito leggerti mi fa emozionare ! Aiutare adolescenti, in questo caso ,ad imparare ad aprirsi e magari sconfiggere i propri dubbi, dolori, paure, oppure aprirsi agli altri che siano coetanei o genitori e’ una grande impresa! L’adolescenza a mio avviso e nel mio caso è stato il periodo più difficile da affrontare, ed ha condizionato il mio futuro, quindi avere l’opportunità tramite un aiuto come la scrittura creativa di riuscire a scrollarsi di dosso un sacco di freni e paure per affrontare la vita con più serenità e consapevolezza è un grande aiuto .
    Grazie per ciò che fai e spero continuerai a fare per far vivere meglio.

    • Cara Rudy, è proprio dall’adolescenza e per alcuni sin dai primi anni di vita che gli episodi percepiti come drammatici, eventi traumatici e lutti non elaborati condizionano la vita adulta. Sì anche se non riguardano ‘morte fisica’ ogni evento che procura sofferenza va elaborato. Anche se apparentemente fanno parte del passato continuano a lavorare a livello del subconscio, un lavorio sottile e subdolo continuo che ci riporta inspiegabilmente a non essere sereni e in pace con noi stessi e di conseguenza col mondo esterno. Che sia terapeutica, creativa o autobiografica, l’atto di scrivere, di mettere in luce quell’evento, ci aiuta. Prima lo facevamo attraverso la scrittura di diari segreti, poi pian piano li abbiamo accantonati senza sapere quanta importanza, quanto potere può esserci in un foglio, in una penna e nella determinazione di riemergere con sollievo. Grazie per la tua costante attenzione alle mie parole!

  2. Come se fosse facile arrivare all’anima di un adolescente, come se fosse facile togliere loro il cellulare e sostituirlo con una penna… come se fosse facile riuscire a convincerli ad esternare quello che provano…Tutte le scuole dovrebbero mettere in programma un’esperienza di questo tipo per i ragazzi, perché dare loro la possibilità di esprimere i propri sentimenti,i dubbi, le rabbie, i bisogni consci e inconsci attraverso la scrittura è importante quanto apprendere nozioni di storia e di matematica. Formare adulti capaci di esprimere quello che provano dovrebbe essere una dei principali obiettivi della scuola! Mi auguro vivamente che l’importanza di questa esperienza sia stata percepita per tutto il valore che ha!

    • Cara Loredana, anche durante la presentazione dell’ultimo libro di Sonia Scarpante, cui ho partecipato settimana scorsa, si è parlato molto e a lungo a proposito dell’efficacia dello scrivere, dell’ascolto e della condivisione. Tutte le scuole, sì, dovrebbero offrire questa opportunità che se non altro fa capire ai ragazzi che prendersi del tempo per se stessi e confrontarsi faccia a faccia coi coetanei, con le persone, è molto più emozionante che non farlo attraverso i supporti elettronici. Certo ci vuole coraggio perché ormai il coraggio serve anche a questo: a confrontarsi con le persone.

  3. Come se fosse facile arrivare all’anima di un adolescente, come se fosse facile togliere loro il cellulare e sostituirlo con una penna… come se fosse facile riuscire a convincerli ad esternare quello che provano…Tutte le scuole dovrebbero mettere in programma un’esperienza di questo tipo per i ragazzi, perché dare loro la possibilità di esprimere i propri sentimenti,i dubbi, le rabbie, i bisogni consci e inconsci attraverso la scrittura è importante quanto apprendere nozioni di storia e di matematica. Formare adulti capaci di esprimere quello che provano dovrebbe essere una dei principali obiettivi della scuola! Mi auguro vivamente che l’importanza di questa esperienza sia stata percepita per tutto il valore che ha!

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